ISLE OF MAN 2014

Sulla scia dei capolavori di Monicelli, cerco di rendere uniche le poche pescate che riesco a fare. Non è facile decidere dove andare, soprattutto se hai a disposizione pochi giorni. Mi piacerebbe andare in Madagascar ma soldi e tempo non sono dalla mia parte. Google maps come sempre aiuta nella ricerca e l’attenzione ricade subito su un’ isoletta non troppo lontana da dove mi trovo e che promette bene. Per rendere epico il viaggio cerco di coinvolgere qualche tipo losco, ma solo uno alla fine mi seguirà nell’ avventura.

Tra Irlanda e UK, nel mezzo del Mare d’Irlanda ci sta la nostra meta. L’Isola di Man è piccola, l’ideale per un viaggio di pesca di 3 giorni no stop. Optiamo per l’inizio di luglio, molti predatori (spigole e maccarelli) sembrano accostare durante l’estate. Un veloce check alle maree e le date sono fissate. Questo è il sito che normalmente utilizzo per le mie imbiancate: http://www.tides4fishing.com/





Le maree come vedete no sono proprio le stesse se paragonate a quelle mediterranee. Abbiamo quindi scelto di andare da domenica 6 a mercoledì 9 luglio. In questi giorni il picco di alta coincide con alba e tramonto e siamo fiduciosi che ci possano essere maggiori possibilità di catture. Non siamo interessati alle condizioni del meteo, ma fortunatamente il sole ci ha accompagnato durante tutto il nostro percorso, 2 ore di pioggia e un po’ di vento sulla costa ovest che ci ha costretti  a ripiegare nella parte est.

Ho parlato di zingarata, e per essere tale il nostro hotel  è stata una scomodissima Ford Fiesta, che in quanto nuova aveva i sedili durissimi e dormire al suo interno non è stato semplice. Niente bagno, abbiamo usufruito dei bagni pubblici quando possibile.



Dovendo viaggiare avevamo entrambi canne travel, rispettivamente 8 e 7 piedi. Abbiamo deciso di convogliare le nostre forze nella parte bassa dell’isola, in quanto ricca in porti e foci, ma soprattutto scogliere, necessitavamo entrambi di perderci nel nulla.



Dopo aver preso dimestichezza con la guida a sinistra e aver comprato il minimo indispensabile per poter sopravvivere ci siamo immediatamente catapultati per un pomeriggio-tramonto in una scogliera bassa vicino Castletown. Atterrando con l’aereo avevamo notato un posto promettente. Alle 17 eravamo già con gli scarponi in mezzo al kelp sbacchettando fiduciosamente i nostri minnows. Pochi minuti e davanti a noi uno “splash” da oltre 50 kg attira la nostra attenzione. Quel rumorino ci ha mandato in frenesia, la quale però è durata ben poco, giusto 2 3 minuti. Il tempo di poter permettere al predatore marino ufficiale, di potersi fare nuovamente vedere. Ebbene si, le foche sull’isola spadroneggiano, non si lasciano di certo accarezzare, ma incuriosite dal nostro hobby, ci guardano con fare interessato. Sono animali abbastanza intelligenti da capire che forse possiamo procurargli un cibo “facile” e per questo rimangono  in acqua osservano, seguono. Ci sono persino alcune che seguono gli artificiali dentro l’acqua come se volessero mangiare. Ammetto che ho sperato per qualche istante di incannare una foca, quanti ne hanno mai presa una? Chissà quanto tira e chissà se il mio 15 lb regge? E se la prendo per davvero e se la porto a riva, poi come la slamo? Dubbi esistenziali mi assalgono in quei momenti, ma la scelta di montare qualcosa di più piccolo fa si che diminuiscano le mie possibilità di prenderne una. Vedere una decina di foche davanti a te che prendono il sole, non mi era mai capitato e mi sono sentito senz’altro emozionato. Vederle prendere il sole e fare capolino con la testa rievocava in me le immagini delle tipiche vecchiette da piscina, sono sicuro che anche voi le avrete viste quando eravate più piccoli. Bè mettetegli un costume nero, una cuffietta grigio scura, qualche baffo più lungo ed ecco a voi la foca.






















Ma torniamo alla pesca, in fin dei conti, io e Adriano, necessitiamo di coronare dignitosamente il nostro viaggio e se non prendiamo qualche pesce, i nostri “amici” potranno prendersi gioco a vita di noi. Necessitiamo di qualche preda, abbiamo già architettato che nella malaugurata ipotesi non prendiamo nulla, andremo nella pescheria a Douglas (la capitale) e compreremo qualche bel pesce, faremo foto di rito con artificiale in bocca
penzolante e salveremo la nostra pseudo-dignità. Tutto ciò fortunatamente non serve, perché il posto, seppur ricco di foche è altrettanto ricco di pesce. Pesce nascosto tra le grandi alghe atlantiche, si mimetizzano impauriti dalle foche e in attesa di poter cacciare sui branchi di sand eels scrutano la superficie.


Infastiditi dalle  foche decidiamo di spostarci tra gli scogli verso una punta che non sembra essere affetta da fochite. Adriano ha il primato del “FIRST FISH OF THE TRIP”, dopo una trentina di minuti di pesca stressata, il suo grido di gioia non può che rendermi felice. Anche i gabbiani che fino a quel momento stavano distanti da noi sembrano abbiano capito, si alzano in volo e cominciano a roteare sopra di noi, aspettando il loro pasto. Abbiamo scappottato!! Certo, non è il pesce da record, non penso nemmeno che possa sfamarci, ma è comunque un pinnuto. Pochi minuti  e anche io posso ritenermi salvo. Entrambe le prede sono i pollock, pesci appartenenti alla famiglia dei Gadidae (merluzzi). Verranno entrambi onorati a dovere su un barbecue nella serata. I pesci non sono di taglia ma le nostre attrezzature sembrano essere adeguate.











Le scogliere sono ricche di piccole insenature e tra un lancio e un altro proviamo anche al loro interno. L’acqua è limpida e la tentazione di montare un testa rossa per vedere in diretta la mangiata è troppo forte. Una wrasse esce dalla tana e decide di attaccare. Pesci fenomenali, di una potenza unica. Molti sono stati persi perché nel momento in cui attaccano sfruttano le loro forze per tornare in tana e la possibilità di stuccata è alta. Il mio, mangia abbastanza vicino e non essendoci grandi scogli il mio unico problema sono le alghe. Pochi minuti ed ecco a voi la seconda cattura; foto e rilascio. Anche Adriano non è da meno e cerca le wrasse a gomma.















La marea comincia piano piano a salire  e decidiamo di ritornare dove prima erano le foche perché una corrente in uscita ci ispira. Le foche in lontananza ci seguono. Arriviamo sullo spot e il mio sogno diventa realtà. Davanti a noi banchi di pesce foraggio si muovono sotto costa e qualche sbollata rompe il silenzio. Ogni lancio è una toccata, slamata, agganciata. Dalle 19.00 alle 22.30 stiamo fissi su uno scoglio, lanciamo di tutto: gomme minnow, crank e ognuno regala almeno un pesce.


















Dopo aver superato i 30 pesci  abbiamo cominciato a provare qualcosa di diverso, per poter quantomeno ridurre i danni. Molti pollock nella furia dell’ attacco avevano l’esca attaccata in testa o nell’ occhio. Le gomme sono state la scelta migliore, non solo nel ridurre i danni, ma anche perché gli attacchi si sono fatti più spettacolari. Presi a galla o in profondità, con shad, anguillle, ma soprattutto a finesse. Di sotto il big della pescata.

(Ringrazio il mio amico per essersi impegnato nel fare l'unica foto importante sfocata!)







Si conclude così il nostro primo giorno di battaglia in cui ne usciamo appagati. Dormiremo al porto per 3 ore per poi partire alla volta di una scogliera alta vicino Douglas. Nei 4 giorni di pesca abbiamo dormito un totale di 15 ore circa, la stanchezza non era a livelli epici, ma il mal di schiena mi ha flagellato. Le poche ore di sonno avevano diverse cause: eccesso di adrenalina in circolo, sedili della macchina troppo scomodi, troppe poche ore di buio (dalle 00.00 alle 4.30).









Si riparte in direzione di Port Saint Mary e varie scogliere dove la natura spadroneggia. Pranzi e cene a base di pesce e iodio in quantità industriali. Nei giorni seguenti, non siamo stati da meno, la parola “imbiancare” era entrata a far parte del passato in questi giorni. Purtroppo le spigole non ci sono state e neanche tanti maccarelli come credevamo, ma la quantità di pesce che abbiamo tirato fuori da quelle acque ha fatto si che ci importasse poco del resto.
Una delle scene più belle resterà comunque quella in cui Adriano e il suo jig scandagliano le profondità del mare. Una volta agganciato il pesce lo comincia a pompare, ma la foca decide di sferrare l’attacco decisivo e così davanti ai miei occhi mi ritrovo il mio compagno di pesca che per pochi secondi incanna la foca. Vi assicuro che il mulinello non stava cantando stava gridando, la canna aveva una forma innaturale per quanto era piegata. Tutto finisce dopo pochi secondi quando il terminale si rompe e il mio compagno perde pesce ed esca e inizia ad imprecare e maledire la foca bastarda, la quale poco dopo befferà nuovamente Adriano portandogli via questa volta pesce e silicone. A quel punto abbiamo deciso di spostarci onde evitare inutili spargimenti di sangue. Abbiamo preso anche un pollock con evidenti segni di un attacco subito da una foca che vorrei mostrarvi.












Vi saluto con qualche foto di due amici legati da una passione, due amici che hanno condiviso momenti indimenticabili, e seppure non ci sia stata la cattura della vita, poco importa, avevamo tutto il resto.











































Marco

Gran bel racconto ! ! !         

e W la Foca! .... ke Dio la benedoca!     

mi hai fatto sognare.... per una volta niente spiaggie candide e barriera corallina, ma rude scogliera e tantissima passione!! bravi, e grazie...  

riccardo dessi ha scritto:W la Foca! .... ke Dio la benedoca!      

    

Che posti.......mamma

Isola bellissima, più famosa per il Tourist trophy e gli eroi che ci corrono o per la caratteristica razza di gatti che la popola, ma è davvero bellissima  

  Bravo - Bravi   
Posti e momenti che rimarranno indelebili.

Il TT (Tourist trophy) è la vera attrazione dell'isola. Pescatori incontrati pochi e inesperti, qualche spinner, ma tutti erano lì per altre ragioni. Non abbiamo preso neanche una spigoletta perché il posto prescelto era quel giorno impraticabile. Da quello che ho sentito dire, quando è estate ed arrivano spigole e maccarelli se ne fanno a quintali.

Grandi ragà!!!!!     W la FOca! ahahah!

FraDrago90 ha scritto:Grandi ragà!!!!!     W la FOca! ahahah!

Come non posso quotare l'amico FraDrago, un bel racconto di una stupenda avventura, bravissimi e Hasta la FOca siempre!

Spettacolo

spigolone ha scritto:Il TT (Tourist trophy) è la vera attrazione dell'isola. Pescatori incontrati pochi e inesperti, qualche spinner, ma tutti erano lì per altre ragioni. Non abbiamo preso neanche una spigoletta perché il posto prescelto era quel giorno impraticabile. Da quello che ho sentito dire, quando è estate ed arrivano spigole e maccarelli se ne fanno a quintali.

peccato per lo spot   

Bellissimo report complimenti!!!