Costruire un popper: tutorial

nigerden ha scritto:No, in questo caso non ho inserito il rattling. In realtà se lo si vuole fare è abbastanza semplice. Per un rattling moderato quello che ti serve può essere un galleggiante inglese tagliato a pezzetti di 3 cm circa e dei pallini di piombo........................, non ho abbastanza pesci alle spalle per poterti dare delle risposte sicure (sempre se dovessero esistere nella pesca). Prova a chiedere a qualcuno bravo, bravo, che prende sempre tanti pesci e pure belli grossi

IN effetti mi interessava sapere riguardo l'efficacia, perchè per farlo conosco bene le tecniche.
In effetti il popper che mi ha dato piu catture di serra in assoluto era muto
Alcuni bravi spinner per insidiare la spigola tolgono le sfere ai sammy
Poi magari si impazzisce per trovare un modo per fare il rattling sui ns art

Ciao

Gianni

ciao,io volevo provare a farmelo ma non ho capito una cosa.hai saltato le fasi della piombatura e dell anima dove poi vanno le ancorette?

Se leggi bene, alla prima pagina ho già risposto a questa domanda

si scusa non ho letto tutti i comenti ma avevo letto solo la parte delle spiegazioni..grazie cmq gentilissimo e complimenti per i tuoi lavori.

Grazie a te

bravo vermamente un bel lavoro!! la cosa che mi piace di piu sono le squame ben distanziate sul dorso del popper...le hai fatte con il solito sistema della rete?

Si, ho utilizzato la rete interna di una vecchia tuta da ginnastica

e prorio vero che agli autocostruttori l'inventiva non manca mai

ma come fai a farlo così lucido e a colorarlo così bene???

complimenti per il tutorial, che hai ampliato successivamente a livello di spiegazioni e complimenti per il risultato!!!

dare il bicomponente a spruzzo sicuramente migliora il risultato finale. tuttavia è necessario un ambiente adeguato, una pistola a spruzzo che bisogna imparare a maneggiare e tanti pezzi da verniciare insieme, dati i tempi di catalizzazione, piu' o meno rapidi in funzione di temperatura e umidità.

all'inizio ho usato anch'io il bicomponente da carrozziere, steso a pennello, per passare successivamente ad un'epossidica ad uso marino, che provvedo a stendere a pennello e poi via di girarrosto.

la differenza tra i due prodotti è notevole a livello di durezza e resistenza, a favore dell'epossidica ad uso navale. devo comunque dire che il bicomponente da carrozziere ha dato resistenza ai miei jerk da lucci, permettendo al luccio di lasciare qualche piccolo segno sui jerk, senza comprometterne la solidità.
il bicomponente da carrozziere deve avere un'elasticità tale da seguire le microdilatazioni che avvengono sulla superficie delle autovetture, specie se esposte al sole. l'epossidica che uso, serve a laminare gli scafi delle barche e non deve seguire dilatazioni strutturali.

ti rinnovo i complimenti per il bel risultato finale
Graziano

Grazie