Uno strano report...

Tante cose cominciano per caso e quasi sempre anche i più grandi amori sbocciano dalla più pura casualità.. Vedi una donna in difficoltà di fianco ad una carreggiata armeggiare con una ruota, ti fermi per aiutarla e dopo qualche anno diventerà la compagna della vita..   Sei una giovane studentessa in biblioteca e preparandoti per un esame universitario ti imbatti in quello che diventerà il tuo compagno    Ti trovi coinvolto in una condizione particolare e ti innamori di una professione che diventerà la tua collocazione nel mondo del lavoro    occupando la maggior parte della tua esistenza.. Da bambino ti regalano un completino che diventerà la tua fede calcistica   .. Caso, caso e passioni sempre legate, quasi sempre..

Passeggiavo per le strade di Cagliari, in un pomeriggio freddo di fine anno in quella città strana ma molto simile alla mia per clima e vitalità seppur piccolissima a confronto.. Una città in cui le donne facevano mestieri da noi terroni culturali considerati per soli uomini, in cui si parlava una strana lingua incomprensibile ed in cui pareva che dell’italiano e dell’Italia non importasse nulla a nessuno.. Ovunque, sui muri, nei tabelloni elettorali i Quattro Mori che da qualche mese venivano a buona ragione branditi, quasi a simboleggiare un moto di rivolta, da una popolazione stanca ed impoverita dalla crisi. Segni di un nazionalismo che non avevo mai percepito nella mia violentissima regione, che mi intimoriva, una fierezza ed un senso di appartenenza sconosciuti e sostituiti dentro di me dalla vergogna e dalla paura di venir giudicato perché siciliano e di una Palermo in cui la mafia, lasciataci in eredità/regalo dalla generazione dei nostri genitori,  uccideva ogni settimana nonostante le nostre ridicole ed inoffensive manifestazioni..

Mi trovavo sul corso lungo il porto, sotto i portici che conducono alla Rinascente e terminano alla stazione ferroviaria (ricordo una  meravigliosa locomotiva d’epoca che faceva bella mostra di sé nel binario centrale), nei vicoli tra una traversa e l'altra strani personaggi forse già ubriachi, o forse con il progetto di diventarlo, giocavano a morra con una velocità ed una gestualità inconfondibili e nell'aria tutto intorno numeri strani, tra le dita segnali convenzionali, coltelli in tasca e negli occhi sguardi torvi.. Non avevo paura abituato com’ero a girare tra i vicoli della mia ben più pericolosa città, solo curiosità.. Una svolta e poi l'altra e davanti a me in via Sardegna (mi pare) un piccolo negozietto di articoli da pesca.. Piccolissimo, forse un paio di metri con una vetrina minuscola in cui in bella vista erano posizionati degli strani pesciolini in legno, “i Rapala”.. Ero già un pescatore da sempre, uno di quelli con la fissa per il mare, con gli zii pescatori, con il nonno militare in marina imbarcato e militare in marina a mia volta in quella strana città.. Due minuti dopo già dentro chiedere come, cosa, dove, perché e ne uscivo con una cannetta da 210 cm telescopica in fenolico da un chilo e mezzo, anelli in metallo e pietra (forse), un mulinello Daiwa rosso da 600 grammi imbobinato con uno 0,30 ignorante come me, una bustina di girelle a moschettone e due di quei rapala troppo costosi, uno con la paletta in plastica ed uno con la paletta in ferro. Finiti i soldi, le pochissime lire in tasca ma pieno di aspettative visti i racconti del proprietario-commesso che di quei “pesciolini” ne vendeva tanti, a suo dire..

Le istruzioni chiarissime: Attendere il tramonto e lanciare dal molo a più non posso qualcosa succederà..



Correva il 1989 e sono trascorsi decenni da quella passeggiata, dai lanci di quella sera, da questa spigola, una delle prime, e dalle mille altre ancora di quegli anni ferrate con una tecnica che poi ho scoperto chiamarsi spinning e che in quella splendida regione, ancora oggi nel mio cuore per tantissimi motivi più della mia Sicilia, trovava i suoi precursori ed inventori.. Pescatori con la “P” che l’avrebbero portata ad una fruibilità per tanti oggi scontata,  scrivendone i fondamentali che tutti noi conosciamo, tracciandone la strada ed individuandone quelle “regole” che in molti, troppi  , oggi spacciano per proprie freschissime scoperte  ..  Nomi, grandi nomi, che tantissimi spinners di questo secolo, di questo forum non conoscono neanche ma senza i quali probabilmente io, e tanti, staremmo ancora facendo surfcasting  (con tutto il rispetto per chi lo pratica) torturando piccole mormore e sognando spigole, dentici, cernie e serra

Madonna fra ........
Un poeta ......
Bellissimo report anche commovente
MENO MALE CHE QUELLA SERA HAI PRESO STA SPIGOLA SE NO A QUEST ORA C ERA IL MERCATINO DI SURF CASTING
Niente contro il surf , anche io l ho praticato tanto tempo prima di buttarmi di testa nello spinning , ma questo e' uno stile di vota non una moda !

bella Francesco

themasterfish ha scritto:



Passeggiavo per le strade di Cagliari, in un pomeriggio freddo di fine anno in quella città strana ma molto simile alla mia per clima e vitalità seppur piccolissima a confronto.. .

Mi trovavo sul corso lungo il porto, sotto i portici che conducono alla Rinascente e terminano alla stazione ferroviaria (ricordo una  meravigliosa locomotiva d’epoca che faceva bella mostra di sé nel binario centrale)  

Magari i nostri sguardi si saranno incrociati...tu cazzeggiando a Cagliari nella stazione.....e io pure
con mille pensieri in testa,tranne quello di andare a scuola

Grazie Francesco del tuo racconto,per 10 minuti mi hai fatto rivivere quei meravigliosi anni

... poche volte avevo ripensato così intensamente al momento esatto in cui questa stupenda passione è nata in me...le tue parole mi han fatto ricordare i momenti magici in cui ho iniziato ad immaginare come si muove un artificiale in acqua, a immaginare cosa c'è sotto la superficie, là dove il mio plastichetto è caduto...ma soprattutto alla prima volta in cui in Irlanda con mio padre, guardando un ragazzino spinnare dal porto, scoprii che quei pezzi di metallo,i toby, si potevano lanciare anche in mare , non erano solo fatti per insidiare trote salmoni e lucci quando non avevi il vivo...gli sgombri in mare si potevano pescare a spinning...e come mangiavano. Allora avevo 14 anni nn c'era internet e nei negozi di pesca della Brianza la roba da mare manco sapevano cos'era; quella cosa mi apparve così  strana ed intrigante che dovetti subito provare, così in soli 3-4 anni lo spinning e la mosca in mare iniziarono ad insidiarsi in me fino a diventare la mie uniche passioni ...uniche fino all'arrivo della pesca in verticale
Report commovente mi ha  regalato un attimo di felice nostalgia

ma sdrammatizziamo un pò parlando della tua pettinatura nella foto
non bannarmi

alexbluefin ha scritto:ma sdrammatizziamo un pò parlando della tua pettinatura nella foto
non bannarmi

io mi sbilancio......cugino di Caparezza?.....perdonami boss

Si usavano così in marina.. Doppio taglio che veniva nascosto dentro la pizza, di fuori rasati e dentro cespuglio..

..... e poi della spigola cosa ne hai fatto  ........... non è che te la sei portata in branda  :smt038  :   :smt038  :   ....sei tutto sbragato

themasterfish ha scritto:

:smt038  : :smt038  : :smt038  : :smt038  :

Si usavano così in marina.. Doppio taglio che veniva nascosto dentro la pizza, di fuori rasati e dentro cespuglio..  

Mi sa che nella foto eri abbastanza anziano, altrimenti con caiser che avevi quei capelli
PS

Bella storia boss

Ammazza che report!!!
L ho letto e riletto...
Quando te ce metti grande capo. ...complimenti! !!
Mix di nostalgia e di ricordi che colpiscono e prendono un po tutti noi
Bello bello

P.s.che c entra caparezza nella foto?
Non banner

bello, quasi commovente... ma pero sta zazzera non se po guarda!!! ma ci appendevi gli artifici in mancanza di borsa portaplastici????? :smt038  :

Ma scusatemi.. Perchè i capelli dei ragazzi di oggi vi sembrano meglio??????

Era la fine degli anni 80!!! Per intenderci al cinema ancora non era uscito PRETTY WOMAN!!! Rambo ancora combatteva in Vietnam ed Andreotti era un giovanotto!!!

con un pò di commozione ho letto il tuo racconto Francesco , m è venuto in mente la mia prima preda a spinning...
si potrebbe fare un thread col titolo "la nostra prima cattura a spinning"........

complimenti 

p.s.per i capelli che hai e non ho provo un pò di sana in invidia........

jp74 ha scritto:
si potrebbe fare un thread col titolo "la nostra prima cattura a spinning"........

Quotone !!!

 A Francè...... ecco dove ti avevo visto.....
Avevi recitato in Ghost  

Az! Scoperto!

Che bello Francè..

themasterfish ha scritto:Attendere il tramonto e lanciare dal molo a più non posso qualcosa succederà.. 

... per caso

grande ciccio,gran bel report,che più che report sono RICORDI DI VITA

Cavolo....mi ero perso questo "strano" ma bellissimo report, che dire bravo Francesco, condivido in pieno, condivido l'amore x la terra sarda, l'amore x questa tecnica nata tanti anni fa con poche e semplici attrezzature e sono pienamente daccordo sul fatto che la vita è tutta fatta di bivi, di occasioni colte al volo o perse!!!

Seadweller ha scritto:



 A Francè...... ecco dove ti avevo visto.....
Avevi recitato in Ghost  

il sosia di Vincent Schiavelli.....

Ricordo ancora benissimo quel negozietto di via Sardegna. Negli ultimi anni si è trasferito. Era uno dei negozietti "chic" della roba da pesca negli anni 70-80.
Grazie per avermelo ricordato

Magico il Master!

Grazie Francesco

E' sempre un piacere leggerti..
Vorrei incontrarti un giorno e scambiare 2 chiacchiere con te..
Se fai un salto in sardegna scrivimi pure, c'e sempre tempo per due lanci e una buona birra fresca in riva al mare..